parlato dalla cittadinanza, il quale è alquanto più colto di quello della plebe e de' contadini, dicendo parolla e non paôla, andæto e non anæto, guadagnâ e non guâgna, e simili, e se qualche voce o antiquata, o contadinesca, o non usata civilmente, come cà per casa, Dênâ per Natale vi si trova, è solo perchè il proverbio stesso o per la rima, o per non esser detto diversamente, lo richiedeva.
Trattandosi poi d'una piccola raccolta, invece dell'ordine per materie, che sarebbe stato più logico, fu adottato l'ordine alfabetico, il quale però non è sempre rigorosamente per sillaba, a causa o di qualche mutazione improvvisa nella dicitura fatta durante la stampa, o di qualche proverbio allor allora registrato, che non si è potuto meglio collocare.
Ad ogni proverbio segue la letterale traduzione in italiano, onde farlo intelligibile a' meno pratici del nostro dialetto; ma questa fu lasciata quando il dialetto era, o chiaro abbastanza, o spiegato da alcuno degli altri posti a riscontro, e ciò onde non inpinguare inutilmente il volume. E per lo stesso motivo, quando non offrivano alcuna varietà che potesse interessare, ed erano la traduzione gli uni degli altri, furono talora ommessi i corrispondenti di alcuni dialetti, che però sempre