688 KRANCESCO LUIGI MANNUCCl
rai alla grandezza; ed è questa la via, e altra non si trova che questa: e chi per altra via vuole salire, cade poscia eh' è montato; sì mi posi in cuore, di molti detti di Savi, che avevano trovato, di fare un' operetta, nella quale io mostrassi per ordine tutta la mi- sera condizione dell' umana gene- razione, non per neuna burbanza di vanagloria, ma per comune u- tilità degli uomini e delle fem- mine, sì come degli allitcrati, come de' laici: acciò che, leggendo e udendo leggere altrui, in questo libro riconoscano la loro miseria ed abbiano via e modo d'umiliarsi e di convertirsi e di tornare al loro Creatore, considerando il loro pessimo stato e misera condizione, a che sono dati in questo mondo e neir altro. E avvegna che per umiltade diventi vile l' uomo al mondo, non dee lasciare perciò d'essere umile; però che, secondo che la luce non si conviene con le tenebre, e la giustizia con la niquitade, e Iddio col Diavolo, così è impossibile cosa a essere uomo chiaro e piacevole al mondo, e glorioso e grande appo Dio. E però disse santo Bernardo: Impossibile cosa è all'uomo di poter avere i beni di questo mondo e dell' altro, e che qui il ventre e colà la mente possa em- piere, e che di ricchezze a ricchezze passi, e in cielo e in terra sia glorioso. Onde chi al mondo piace, a Dio piacere non puote; e quanto
Deo, e, segondo che dixe sam Bernardo: per la humilitae veray a la grandeza e questa si è la via e atra no se ne trova, e chi per autra vol montare in venirge cha per la humilitae, si caçe da poa che ello è montao. Unda e' me missi a cor de far una ovra per la quale e' mostrasse per ordem tuta la condiciom de la humanna generatiom. Ma no per nesuna utilitae de vanagloria, ma per comuna hutilitae de li homi e de le femene, cossi como de quilli chi sam letera como de quilli chi no la sam, azoche, lezando e odando lezer autri in questo libro, se recognoscam e vegam apertamenti la soa miseria e abiam via e modo de humilytae e de tornar a lo so creator, considerando lo so pessimo stao e la soa pessima condiciom, avegna deo che per l'humilitae l'omo devegna vil a lo mondo. No dè perzò la persona lassar de esser humile, perzoche la luxe no se confà con le tenebre e la iustixia cun la iniquitae, ni Deo cun lo diavo, e cossì serea imposibile cossa che la personna sia piaxejyver a lo mondo e glorioso a Deo, perzoche la luxe e la gloria temporal si è contraria de la spirituale. E perzò dixe sam Jeronimo che ell'è imposibile cossa a la personna poer aveyr l'um bem e l'autro, zoè de questo mondo e de l'atro. Unde che a lo mondo piaxe, a lo segnor Deo no po piaxer, doncha apar
') Questo periodo v», come nel G., unito al seguente, perchè gram- maticalmente non regge.