Tib. (facendo molte riverenze) Voi, Signore, che ho l’onore di qui ritrovare, sareste il Medico Diaforio?
Diaf. E voî saresci forse un meistro de çerimonie?
Tib. Oh, que non Monsieur. On m’apelle Monsieur de Rigodon vostro tre umilis.o servitore.
Diaf. (ad Argentina) O me pâ un-na cea ch'agge zà visto.
Arg. Se poreiva dâ.
Diaf. E cose v’occore da noî? sei forsi marotto?
Tib. Per niente. Io mi porto meglio di voi, e toujour a vous servir.
Diaf. E donque cose diavo vorei?
Tib. Vous donare una lettera.
Diaf. De chì?
Tib. Di Madamoisella vostra sposa.
Diaf. Lascæ vei. (apre la lettera e legge) Tutti mi dicono, che io mi marito coll’uomo più sgraziato di questa terra. Voglio disingannarli; e perciò questa sera voi ed io daremo principio ad un piccolo divertimento di ballo, che ho preparato in mia casa. (da se) A delira! (legge) Voi non sapete ballare; così vi mando il miglior Maestro di ballo che sia in questa Città.
Tib. Ah Monsieur! On me fait trop d’honeur!
Diaf. (legge) Che v’insegnerà in meno di