Sâta a-o contegnûo

Pagina:Archivio Glottologico Italiano, vol. II, 1876.djvu/11

Da Wikivivàgna

Template:RigaIntestazione

POSTILLE ETIMOLOGICHE

di


I.


Template:IndentaturaSaggio di un Glossario Modenese ossia studii del conte Template:AutoreCitato intorno le probabili origini di alquanti idiotismi della città di Modena e del suo contado. Modena, 1868, in 16°, p. 532.

Scrissi le seguenti postille etimologiche quattro e più anni sono; e le scrissi principalmente coll’intento di mettere per così dire a fronte due scuole, la vecchia e la nuova, la scuola senza metodo e quella del metodo. Attendendo per debito d’uffizio ad insegnar glottologia nell’Ateneo torinese, mi parve che dalla pubblicazione del Galvani venissemi non solo buona occasione, ma obbligo di dimostrare come nelle cose della linguistica più non valgano gran fatto di per sè soli nè ingegno, nè dottrina, nè squisita coltura di lettere; pregi che niuno avrebbe potuto negare al Galvani; ma si debba innanzi tutto chiedere a quella, che ora può dirsi ed è veramente scienza delle lingue, il metodo e i principj. Senza presumer punto di me medesimo e pur confessando che nel campo delle etimologie si presentano non di rado problemi di difficile e talvolta disperata soluzione, io mi confido che nelle seguenti note il discreto lettore riconoscerà di leggieri la maggior verisimiglianza delle nuove etimologie contrapposte a quelle del Galvani; e questo mercè principalmente del metodo col quale sono trattate: agevolmente scorgendosi come il Galvani debba il frequente suo anfanare all’ignoranza o, se vogliamo, alla non curanza di quei principj fonologici e morfologici che formano il cardine scientifico delle indagini linguistiche, e sono per conseguente la guida più sicura nella ricerca delle etimologie. Insieme con questa deficienza de’ principj glottologici è ancora notevole nel Galvani il falso punto di vista etnografico, per cui egli esagera o frantende le influenze galliche da un lato e le romane o, com’egli avrebbe detto, le laziari dall’altro. Finalmente un rimprovero ancora se gli dee fare; ed è il non aver saputo quasi mai stendere gli occhi di là dalla cerchia modenese, mentre, avendo pure a fare assai spesso con etimi di voci