anno 1454 ( 118 )
Istruzioni date a quattro nobili genovesi residenti in Scio circa l'ambasceria
al Turco, e il proseguimento del viaggio dei due Commissari per Caffa.
1454 23 ottobre
( Litterar. off. s. Georgij 1454-1457)
(fol. 37)
Spectatis et prestantibus viris, tamquam fratribus nostris carissimis, Quilico justiniano, Raphaeli Cataneo, Petro Lomellino et Jacobo Justiniano apud Chium.
Spectati et prestantes viri tamquam fratres nostri carissimi. Considerando noi la prudentia, affectione a la patria et le altre virtute vostre, se siamo confidati non solamenti darvi fatica de tute le cose infrascripte, sed etiam possia che ve haveremo arricordato quello a noi occorre, remettere a le discretione vostre lo modo et la forma de le infrascripte provisione. Per le ultime lettere ricevute da Chio havemo inteizo como li nostri ambassiatori erano ritornati dalla excellentia de lo Turcho senza alchuna conclusione, e che lo egregio Badassare Marrufo uno di loro era passato di questa vita. Le quale cose a noi sono state molestissime, intendendo quanto è necessario a la conservatione di Caphà et de le altre terre del Mar Maiore, haveire pace cum la excellentia de lo dicto Turcho. Noi non habiando altra advizatione de li termini in li quali ipsi ambassiatori se sono partiti, mal vi possiamo dare precise commissione di quello se ha a fare in questa materia, per che arricorderemo quello a noi occorre, et lo resto remetteremo a vostra discretione.
Se quando cum la gratia de Dio havereti queste lettere, lo nobile Lucano Spinola fose in quelle parte in termino che potese andare, ve preghiamo e stringiamo senza dilatione lo rimandiati cum meno comitiva et speza vi parirà possibile, a la maiestà de lo dicto Turcho. Et se il dicto Lucano non fose più in quelle parte, o per infermità non vi potesi andare, in questo caxo ne havereti a elegere uno altro in suo loco, chi sia persona idonea pratica et fidele: a lo quale similiter havereti a dare meno comitiva et speza vi parirà a salvamento de le cose, et cometere statim vada a la presentia de la maiestà de lo dicto Turcho. A quello de loro anderà ne pare habiati a dare queste commissione: primum che se le cose del tributo per Caphà et per le altre terre serano restate in qualche certo termino, como crediamo, statim non possando far meglio, conferme et ratifiche soto quella forma, summa de tributo, modi