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ALERAME TRAVERSAGNI

       Di insigne famiglia savonese, dalla quale uscirono, nei secoli XIV e XV, uomini noti nella politica, nella grande mercatura, negli studi. Probabilmente sacerdote, scrisse una Leggenda di S. Elisabetta d’Ungheria, che nel codice, dove è contenuta, porta la firma dell’autore, l’indicazione del luogo, Sanna (Savona), e la data 19 aprile 1455. Dell’autore non si sa altro. La Leggenda, scritta in volgare savonese non puro ma alquanto italianizzato, fu pubblicata da V. Poggi pel Giornale Ligustico (1898). Ne riportiamo i passi più freschi e vivaci.


La Leggenda di Santa Elisabetta d'Ungheria


       In la etae de cinque agni, stava solicita in ecclexia, a orar; tanto che le compagne o le ancile non la poivam tirar fora de ecclexia. La qual vegando che le ancile o le soe compagne la goaitavam, mostrava per zögo de scorre o de persegui alcuna de quele inver la capella, aciò che per questa da intrasse in ecclexia; in la qual intrando, ella se inzenogiava, o chinna o bochüa. Et bem che non sapesse leze, pur spesso extendea lo salterio in anti a li soi ögi; quasi se fenzea de leze, a ciò che, parendo occupata, alcuno non la impaihasse. E soto specie de mezurarse cum le compagne, se gitava in terra steiza, aciò che cossi feise reverentia a Deo.
       In li zögi de le anele et in li altri, la speransa soa metiva tuta in Deo: et de quello che ella goagnava