lo segnor li desuegia, e ssi li disse, Se uoi non poei uegiar per mi, aromen uegiai per uoi azo che uoi non intrai in temptacion, che lo demonio si e monto solicito de tentar l anima de li homini e si lle mesiha conio se mesihia lo gran in lo seazo. Et apresso queste parole christe retorna la terza fia alla oracion cun grande affliccion. Et ancora disse, o paire me celestial e sso ben che ogni cossa, si e possibile a ti, et inperzo che questo charexo tu non me lo faci beiuer, ma tuta fia sia faito alla toa uoluntai, e non la mea. Et quando christe aue compio questa oracion si gi uegne una grandissima tremaxon e gran despauentamento, che per nissuna cossa la carne non consentiua alla morte. Ma lo spirito, e la raxon si consentiua senza contradir, e de questo si nasse in christe una si grande batagia, zoe inter l anima, e la carne, che ello si [ge] uegne uno sudor de sangue dalla testa fin alli pei lo quar stizaua fin in terra. Et lantora si deseixe lo angello da ciel mandao dallo paire, e si llo comforta.
In questo se deuemo noi pensar, quando