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Pagina:Archivio Glottologico Italiano, vol. II, 1876.djvu/172

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darò il novero; e le nuove lacune hanno finalmente dato motivo alla terza e ultima numerazione di cui sopra. La mia opinione si fonda sul num. 10 di n. c. che è segnato sulla prima pag. del 1.° cod. (al quale segue poi l’11 nella seconda, e così via) laddove il num. dell’a. c. è vi, e nel continuarsi che fa la nuova cart. in più luoghi ove l’antica è interrotta. Con ciò è chiarita, del resto, la differenza, ora in più, ora in meno, della 1.a cart. dalla 2.a; chè, p. es., in principio del 1.° cod. la nuova è avvantaggiata di quattro numeri sull’antica, e nell’ultime carte le resta addietro di sei.      Rimangono al 1.° codice carte 67 (134 pagine), delle quali 6 e mezzo comprendono ritmi latini, pressochè tutti di soggetto sacro, esclusi dalla mia pubblicazione. Il novero delle carte mancanti al 1.° cod., secondo l’antica cartolazione, è il seguente: le prime cinque; indi quelle che portavano i n. xvi; xx; xxi; xxxii, xxxiii, xxxiv, xxxv, xxxvi (questa lacuna di cinque carte fa séguito ai ritmi lat.); xl; xli; xlii; xliii; xliv; li; lvi; lx; lxv; lxvi; lxvii; lxviii; lxix; lxx; lxxi; lxxii; xcii; xciii; xcvii; xcviii; xcix; c; ci; cii; ciii; civ; cv; cvi; totale carte 41.      L’ultima carta del 1° cod. è la cviiii; onde, sottratte le mancanti, restano carte 67. Soggiungo ora i numeri delle carte mancanti della nuova cartolazione, oltre le prime nove: 20; 24; 25; 36; 37; 38; 39; 40; 45; 46; 47; 48; 55; 60; 64; 70; 71; 72; 73; 74; 75; 96; 97; totale carte 23, e computando le 9 in principio: 32. Nell’ultima pag. (c. cviiii), dopo il componimento cxxxviii ed ultimo, rimane ancora una colonna e mezzo in bianco, senza però alcun segno che indichi la fine del codice. Nella carta appresso comincia il 2° codice; e quivi il numero della n. c. è 104, ma l’a. c. salta dal cviiii al cxxiii; laonde, come già accennai, mancano in principio del 2.° cod. carte 13. Ne manca pure la fine; e dopo le 14 carte superstiti, vi rimane ancora un frammento di un’altra, scritto anch’esso [1].      Il 1.° cod., fino a c. lxxxxiiii a. c. esclus., è a due colonne; e incominciando da c. lxxxxiiii, ne ha tre. [Il 2° cod, è a due colonne.] Ora, siccome mancano le due carte precedenti (lxxxxii e lxxxxiii), si potrebbe sospettare che vi avesse principio un altro codice; ma il tutto essendo omogeneo, sì nella lettera e sì nella grafia, mostra di essere stato vergato da una sola mano. Il bisogno di economizzare lo spazio, acciò la pergamena bastasse a tutta la copia, avrà indotto, a un certo punto, il nostro amanuense ad aggiungere una colonna di più.      Che il nostro cod. non sia l’originale, ma una copia, e di copista ignorante, è troppo manifesto dai titoli latini de’ componimenti volgari, troppo spropositati per imputarli all’autore, il quale appare uomo culto, secondo i tempi. Que’ titoli li avrà scritti l’autore con cifre e abbreviature molte, non intese dall’amanuense. E pur de’ ritmi latini gli errori più grossolani sono da imputarsi al copista, il quale ne commette anche non di rado, e taluni molto strani, nella scrittura volgare. I ritmi latini sono inserti tra i componimenti volgari. Cominciano a c. xxv a. c. tergo, e terminano a c. xxxi a. c. tergo. Qui mancano carte 5, come già vedemmo, e a c. xxxvii a. c. ricominciano le rime volgari.      Il numero dei

  1. In fine del 2.° cod. sono cucite 6 carte [non più membranacee], che contengono una copia recente di due o tre componimenti del ms.; copia non esatta e ammodernata.