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Da Wikivivàgna


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- «Ho riceputo la sua grata lettera
»E gli rispondo a volta di corriere
»Ch'io non mi chiamo Capitano Etcetera
»Ma se loro vogliono sapere,
»Ho il nome sulla porta e che non sono
»Ne fratello ne sorello di nessono.

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»Quanto alla torta, se non fosse stata
»La famiglia, che son tanti accidenti,
»Io certo, ce l'avrei torna mandata,
»Percosa il dolce mi fa male ai denti.
»Ma se il vento è di prua ci fa per forza
»Virar di bordo ed appoggiar sull'orza.

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»Per l'ocel, me ne futto bell'e bene
»Perchè sbraggia che pare un sacramento,
»Che mandino quell'uomo che ci tiene
»Conto dell'orto e ce lo do al momento,
»Poi del resto, le saluto tanto,
»Amici, ma alla larga e questo è quanto».

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L'ëa tanta l'anscietæ, l'aspettativa,
Che nisciûnn-a de tante ha rimarcôu
Nè a mainëa de parlâ troppo espresciva,
Nè o sacramento che o ghe aveiva infiôu,
Pe n'intende che quanto ghe premmeiva,
Cioè che o povêo Loritto o ghe o rendeiva.